CONVENZIONE SPETTACOLI TEATRALI METASTASIO E FABBRICONE 2019

Il Teatro Metastasio di Prato propone una selezione di 4 spettacoli dedicati ai Geometri della Provincia di Prato.

L’Ufficio Comunicazione e Promozione del Teatro Metastasio segnala la possibilità di acquistare un abbonamento a 4 spettacoli al prezzo promozionale di € 53,00 (anziché € 82,00). L’abbonamento garantisce la certezza del posto e la possibilità di programmare la partecipazione in gruppo agli eventi teatrali.

L’offerta è valida per un geometra + 1 accompagnatore.

Per gli spettacoli al Metastasio per le repliche della domenica pomeriggio, è previsto anche il servizio Babysitting (possibilità di affidare i propri bambini a educatrici professioniste, che li intratterranno presso il Ridotto del Teatro mentre gli adulti si godranno lo spettacolo in sala).

Per qualsiasi informazione è possibile contattare sia l’ufficio promozione del teatro, scrivendo a promozione@metastasio.it sia la biglietteria, scrivendo a biglietteria@metastasio.it.

Di due spettacoli al Teatro Metastasio e due al Teatro Fabbricone, per ognuno l’Ufficio coMETa mette in evidenza una frase o una recensione significativa.

METASTASIO

DON GIOVANNI di Molière regia Valerio Binasco (7/10 marzo)

“Come tutti i personaggi mitici, anche Don Giovanni è riuscito a staccarsi dalla penna

dell’autore che gli ha conferito un’esistenza letteraria, per diventare una figura

dell’immaginario collettivo. Mito della modernità, il celebre seduttore deve la sua fortuna

alla musica di Mozart che ha reso eterne le parole del libretto di Da Ponte, ma nasce già nel

Seicento, nella Spagna del Siglo de oro. Il Don Giovanni di Binasco dialoga con la tradizione, mostrando come la storia del libertino che non teme il

giudizio divino abbia radici profonde, al punto da poter essere considerato un archetipo del moderno.”

IL PIACERE DELL’ONESTÀ di Luigi Pirandello regia Alessandro Averone (disponibilità solo nei giorni di martedi 9 e mercoledi 10 aprile)

“Ci muoviamo costantemente circondati da immagini. Infinite immagini di come gli altri ci appaiono, di come noi appariamo a noi stessi e al mondo che ci circonda. Immagini di come vorremmo essere percepiti, di come gli altri vorrebbero essere visti da noi. Forme, involucri a cui l’uomo si aggrappa disperatamente per ancorarsi ad un senso del proprio essere. Il dibattersi grottesco dell’essere umano nel tentativo di rinchiudere la sostanza della propria persona in una forma riconoscibile che ne sancisca una verità. Non importa come e non importa a che prezzo.

Fosse anche la limpida e chiara onestà di una menzogna costruita a tavolino, di comune accordo. Per sopravvivere. Con la consueta causticità e maestria delle dinamiche teatrali Pirandello ci accompagna all’interno di un salotto borghese, luogo principe dell’ipocrisia e dell’immagine, e ci mostra con un limpido paradosso la drammatica e ridicola difficoltà di essere radicalmente e compiutamente se stessi.” Alessandro Averone

FABBRICONE

LETTERE A NOUR di Rachid Benzine con Franco Branciaroli e Marina Occhionero (4/7 aprile)

“l’odio e l’esclusione non sono cammini che portano verso Allah, ma su terribili strade senza uscita”

SCENE DA FAUST di Wolfgang Goethe regia Federico Tiezzi (11/19 maggio)

“Mefistofele (vv.279-286)

Di sole e mondi non so cosa dire;

vedo solo che l’uomo si tormenta.

Il piccolo dio del mondo è sempre uguale,

stupefacente come il primo giorno.

Vivrebbe un poco meglio, se non gli avessi dato

il lume della tua luce celeste”

lui la chiama ragione e se ne serve solo

per essere più bestia di ogni bestia.”