RENDITE CATASTALI – AUMENTO DELLE TASSE DOVUTO ALLA REVISIONE
La possibilità, riconosciuta agli enti locali, di rideterminare le rendite catastali di determinate aree urbane non ha un impatto negativo sulla capacità contributiva dei singoli cittadini. La Corte Costituzionale, con la sentenza 249/2017, ha affermato che il meccanismo, introdotto dalla Finanziaria 2005, non implica un aumento ingiustificato delle tasse a carico dei proprietari degli immobili.
I giudici hanno esaminato la legittimità costituzionale della Finanziaria 2005, che ha previsto il riclassamento delle unità immobiliari ubicate in microzone nelle quali il rapporto tra il valore medio di mercato e il corrispondente valore medio catastale risultasse molto diverso dall’analogo rapporto relativo all’insieme delle microzone comunali. Secondo la Commissione tributaria regionale del Lazio, la norma contrastava con l’articolo 53 della Costituzione e con la capacità contributiva dei singoli e, pur non essendo un vero e proprio atto di imposizione fiscale, avrebbe inciso sulla rendita del bene ed avrebbe avuto effetti sull’imposizione diretta e su quella locale.
Contrariamente a quanto previsto dall’articolo 3 della Costituzione, sosteneva la Commissione tributaria, il singolo contribuente si sarebbe trovato di fronte alla rivalutazione del suo immobile in relazione alla significativa rivalutazione dei beni altrui perché rientranti in una determinata microzona oggetto di attenzione da parte del Comune, con disparità di trattamento rispetto ad altre microzone. La rivalutazione, concludeva la Commissione tributaria nelle sue motivazioni, avrebbe colpito indiscriminatamente tutte le unità immobiliari di una determinata microzona, senza alcuna verifica concreta del singolo bene, ponendosi quindi in contrasto con l’articolo 97 della Costituzione.
CATASTO ON LINE
In attuazione della direttiva europea sulla politica ambientale, per garantire conoscenza, disponibilità e interscambio delle informazioni dei Paesi membri dell’UE, il catasto on line e a disposizione dei professionisti, pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini. Il web map service è sul sito dell’Agenzia delle entrate e prevede servizi di interoperabilità basati sui più recenti standard internazionali, dopo la firma del provvedimento 23 novembre 2017 in attuazione della direttiva 2007/2/Ce (recepita con il Dlgs 32/2010 – allegata alla presente) che ha istituito l’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea (Infrastructure for spatial information in Europe – Inspire).
La stessa direttiva prevede, da parte dei Paesi membri, l’adozione di idonee politiche e la realizzazione di servizi, secondo le regole dei regolamenti 1205/2008, 976/2009, 268/2010 e 1089/2010.
Il servizio di consultazione permette la visualizzazione dinamica della cartografia catastale di tutto il territorio nazionale (tranne le province autonome di Trento e di Bolzano) e si aggiorna automaticamente, assicurando un supporto fondamentale per analisi, gestione e monitoraggio del territorio.
I dati trattati nella direttiva sono classificati in 34 categorie. Sono presenti anche quelli sul “Cadastral parcel”, che in Italia corrispondono ai dati cartografici del catasto, gestiti dall’Agenzia delle entrate, proprietaria di quei dati (l’Agenzia deve essere sempre obbligatoriamente citata in caso di utilizzo delle informazioni).
Catasto on line: come usarlo
La navigazione è basata sullo standard “web map service” (Wms) 1.3.0, è fruibile tramite i software Gis (geographic information system) o altre applicazioni similari e specifiche. Sul sito dell’Agenzia, accedete al servizio seguendo il percorso Home-Servizi online-Servizi catastali e ipotecari-Servizi catastali e ipotecari senza registrazione.
Da gennaio 2018, i servizi di consultazione, nonché quelli di ricerca sui metadati saranno più facilmente fruibili in un geoportale. Arriveranno anche altre disposizioni per altre implementazioni dei servizi di ricerca e consultazione.