CONVENZIONE TEATRO METASTASIO – PROPOSTA DI RAPPRESENTAZIONE TEATRALE

Grazie alla convenzione  in essere con il Teatro Metastasio il Collegio ha avuto notizia che dal 17 al 20 Novembre sarà in scena un divertente spettacolo delle Nina’s Drag Queen; i nuovi orari di spettacolo sono i seguenti: giovedì e venerdì ore 20.45 – sabato ore 19.30 – domenica ore 16.30 (con servizio babysitting su prenotazione).

Ecco qualche informazione relativa allo spettacolo:

“DragPennyOpera è sia un’opera buffa e, insieme, un’opera seria. Un cabaret agrodolce, dai tratti mostruosi e scintillanti. Un ritratto a colori della nostra umanità così nera.
È l’alba. Nel cortile di un carcere, sotto il patibolo, si danno ritrovo alcune figure.
Attendono l’esecuzione capitale del bandito Macheath. Sono le donne della sua vita. Saranno loro a dare vita a questa storia:  vedremo come siano avvenute le nozze segrete di Macheath con Polly, figlia della regina dei mendicanti Peachum; i provvedimenti che questa ha preso e gli avvenimenti che ne sono seguiti; come il delinquente sia stato arrestato a causa del  tradimento di Jenny, prostituta e sua vecchia amante; come sia stato liberato grazie a Lucy, altra amante, giovane e nervosa, e arrestato nuovamente per mano di Tigra, madre di Lucy e capo della Polizia; per giungere infine al momento dell’esecuzione, al  giudizio finale, e forse, all’happy end.
La composizione di questo spettacolo si ispira, soprattutto nei temi e nella struttura, a “The Beggar’s Opera” di John Gay, commedia musicale scritta nel 1728, anzitutto come reazione ai soggetti inverosimili e alle messe in scena pompose di un certo teatro lirico dell’epoca.
John Gay miscelava la musica colta e la canzone da osteria, la presa in giro del “gran teatro”, la satira più nera, e soprattutto adattava canzoni già note al pubblico, fossero ballate o arie d’opera.
Allo stesso modo, il linguaggio teatrale delle Nina’s Drag Queens è un pastiche di citazioni, affettuose parodie, brani cantati in playback. Attingiamo al repertorio della musica contemporanea, reinventando (grazie alle composizioni originali di Diego Mingolla) alcuni riferimenti dell’immaginario pop che ci circonda. E lo facciamo con la stessa allegra ferocia messa in campo da Gay, sotto il segno di un umorismo amaro e politicamente scorretto”.